E' un pò terrificante, ma ci tenevo a farvi vedere lo scenario dei lavori di scorticatura che sto facendo sul sedile lato passeggero. Ormai, sono a buon punto...
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Modificato da - moroclass in data 17/01/2008 14:57:47
Sai, a mali estremi, estremi rimedi... Col diluente non facevo nulla, anzi, ammorbidivo la vernice, rischiando di farla appiccicare e ridistribuirla... Così, invece, procedo senza alcun problema. Basta avere solo molta pazienza e grattare pezzettino per pezzettino...
Oltre a questo lavoro, ieri mi sono dedicato anche alla sverniciatura dell'ultima parte di moquette ancora da sistemare, cioè, quella fascia che va sotto il lunotto. Come forse avevo già spiegato, lì i vari strati di vernice dati in passato si erano attaccati con maggiore tenacia, rispetto alle altre parti e non è stato sufficiente operare con diluente, pennello e sfrizionamento, per ottenere lo schiarimento desiderato. Allora, sempre seguendo il sacro principio di cui sopra (a mali estremi...), dopo aver comprato una stagna di 5 litri di diluente, ecco quello che ho realizzato:
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Un vero e proprio bucato..., che, però, ha sortito finalmente gli effetti auspicati. Anche se era già sera inoltrata e la luminosità non mi permetteva di essere certissimo, lo scolorimento, anche se non completo, è stato, però, sufficiente per operare adesso la cromatizzazione con una passata di blu-nero ben diluito. Come ho fatto con le altre parti. Oggi, di giorno, riuscirò a rendermi conto molto meglio... P.S. Scusate la qualità della foto, che è un pò mossa...
Per la verità, vi confesso che adesso ho usato quella a base vinilica che ho impiegato per il resto dell'abitacolo, tanto ho visto che è molto versatile... Sennò, quella a base acrilica è la più indicata. A parte il mio caso, che si è trattato di un sostanziale cambiamento estetico, visto che la versione originale prevede l'intreccio di due filamenti a tonalità di blu diverse (una chiara e l'altra scura), che era per me impossibile riprodurre, per tutti gli altri casi di moquette da rinfrescare, basta preparare un pò di vernice della stessa tonalità di quella originale (nera, marrone nocciola, bordeau, etc.), diluirla moltissimo (nell'ordine di un 80%), in modo che diventi praticamente acqua, o meglio diluente macchiato, e poi passarla con un pennello, in modo che non si attacchino le fibre. Secondo me, il risultato è ottimo. E poi presenta sempre il vantaggio che, se la fibra superficiale si dovesse rischiarire col tempo in certi punti, si può operare, quando si vuole, per il ripristino del tono originario. Altrimenti, con una cosa come la moquette, bisogna rassegnarsi all'idea di lasciarla scolorire (sole, salmastro, etc.) e poi ricambiarla completamente, quando ormai è completamente logora e spenta... Cosa che, però, secondo me, cozza con una eventuale messa a punto del resto dell'abitacolo.
Signori, vi comunico che anche la fascia di moquette su cui stavo lavorando è stata "colorata" e rimessa al suo posto. Non ho ancora concluso la riposizionatura delle modanature, ma è questione di poco... Per il sedile, invece, c'è ancora molto da fare: ho paura che ci vorrà ancora 10-15 ore di lavoro...
So' momentacci. Forza Moro,resisti che manca poco,il FORUM tutto ti e' spiritualmente vicino. Come direbbero i ns amici Partenopei:A'dda passa' a nottata.
So' momentacci. Forza Moro,resisti che manca poco,il FORUM tutto ti e' spiritualmente vicino. Come direbbero i ns amici Partenopei:A'dda passa' a nottata.
Grazie...!!! Siete dei miti... Un sentitissimo, particolare grazie a tutti coloro che, nonostante questa interminabile vicenda, fatta di idee, ripensamenti, correzioni, studi, verifiche e quant'altro, hanno ancora la curiosità, la voglia e la pazienza di seguirmi... Devo essere sincero: senza lo stimolo del confronto col forum e dei suoi competenti partecipanti (ognuno a suo modo, secondo la propria sensibilità), non so se avrei trovato la motivazione per fare tutte quelle disumane faticacce che sto facendo da un anno, ma in particolare da almeno 2-3 mesi. Io credo tranquillamente di poter affermare che gli sforzi fisici che certe operazioni richiedono (contorsioni, piegature, pose innaturali sostenute per molti minuti di seguito, sudate di cui mi sfugge il controllo) e che continuo ad affrontare con la motivazione enorme che solo il duetto è in grado di darmi, sarei in grado di ripeterli forse solo per un genitore o per un figlio. Sicuramente una cosa è certa: non avrei mai pensato di poter prolungare così a lungo un livello così alto di tensione sia fisica che emotiva e soprattutto, proprio per tutti i disagi estenuanti che ciò comporta, non pensavo di riuscire a trovare la pazienza e l'entusiasmo che questo cantiere continua a fornirmi. Ebbene, la sorgente di tutto l'occorrente si chiama D.C.I. Grazie ancora, amici.