Con il tuo contributo, e quello di chiunque altro vorrà partecipare, abbiamo l'opportunità di raccontare e rendere il giusto tributo alla "corsa più bella del mondo"!
E a far crescere la febbre...
Bebo - Socio DCI n. 590 Alfa Romeo Spider 2.0 i.e. 1991 - bianco AR230
Con il tuo contributo, e quello di chiunque altro vorrà partecipare, abbiamo l'opportunità di raccontare e rendere il giusto tributo alla "corsa più bella del mondo"!
E a far crescere la febbre...
Hai capito perfettamente bebo Più siamo a partecipare più c'è scambio di informazioni.
Infatti. L'intento è proprio quello. Che chiunque lo voglia possa inserire il suo contributo nell'attesa di arrivare a Maggio così da vivere più appieno la MM!
Bebo - Socio DCI n. 590 Alfa Romeo Spider 2.0 i.e. 1991 - bianco AR230
Tazio Nuvolari, già famosissimo, aveva già partecipato alle prime edizioni della 1000 Miglia ma arrivando solo 10°, 13° e 12°. La quarta edizione si presentava che l'occasione della rivincita. Questa volta avrebbe corso con un'Alfa Romeo: la mitica 6C 1750 GS Spider Zagato!
Suo rivale di scuderia era il giovane Achille Varzi, grande pilota e anche suo amico. Varzi partiva con dieci minuti di anticipo su Nuvolari. Decise di accelerare al massimo facendo segnare tempi straordinari. Ma Nuvolari era sempre dietro. A Roma arrivarono con lo stesso tempo!
Sulla strada del ritorno verso Brescia, grazie anche a due forature di Varzi, Tazio Nuvolari lo riprese. Il celeberrimo sorpasso avvenne di notte. Nuvolari gli arrivò alle spalle a fari spenti per poi scattare e riaccenderli. Il suo tempo fu eccezionale, poco oltre 16 ore con una media di 100,45 km/h. Era la prima volta che si superava il fatidico limite dei 100 km/h!
Quanto a Nuvolari (mantovano, 1892-1953), aveva iniziato come corridore di motociclette vincendo per la prima volta sul circuito di Belfiori in sella a una Harley Davidson. Era generoso, concentrato, di poche parole e di grande abilità. Il carattere era molto ostico e litigioso. Fece pace più volte con i costruttori che gli affidavano le proprie vetture. Con Enzo Ferrari, in particolare, a cui era legato da un rapporto di amore-odio. Ed era molto superstizioso: gareggiava sempre indossando una camicia gialla, un corpetto in pelle e un paio di pantaloni blu.
Quanto, invece, alla 1000 Miglia del 1930, parteciparono 151 equipaggi con un'agguerrita presenza straniera, Mercedes e Bentley in testa, tutte messe in riga dalle splendide creazioni di Vittorio Jano (1891-1965). La sua fu una carriera folgorante. Iniziò come semplice disegnatore alla Fiat e dal 1923 diventò il geniale progettista dell'Alfa Romeo. Tra i suoi capolavori l'Alfa P2, la 1500 e la 1750, appunto.
Ore 11.00. Parte la prima vettura. N. 1 Enrico Casularo in coppia con Grasselli con la Overland 3000. Alle 13.59 chiude le partenze l'equipaggio n. 151 di Giovanni "Gianni" Restelli in coppia con Ferro su Alfa Romeo 6C 1500 SS.
Ordine d'arrivo:
1° tempo: partenza da Brescia - 2° tempo: arrivo a Roma - 3° tempo: arrivo a Brescia
1° - Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Zagato - Classe vetture oltre 1100 cm³ - 84: Tazio Nuvolari / Giovanni Battista Guidotti - 13.22'00" - 6.02'00" - 16.18'59" 2/5 2° - Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Zagato tipo MM - Classe vetture oltre 1100 cm³ - 74: Achille Varzi / Carlo Canavesi - 13.12'00" - 6.02'00" - 16.29'51" 3° - Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Zagato tipo MM - Classe vetture oltre 1100 cm³ - 69: Giuseppe Campari / Attilio Marinoni - 13.07'00" - 6.09'00" - 16.59'53" 3/5 4° - Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Zagato - Classe vetture oltre 1100 cm³ - 126: Pietro Ghersi / Franco Cortese - 13.46'30" - 6.24'00" - 17.16'31" 5° - OM 665 SSMM - Classe vetture oltre 1100 cm³ - 118: Aldo Bassi / Carlo Gazzabini - 13.42'30" - 6.18'00" - 17.18'34" 2/5
Bebo - Socio DCI n. 590 Alfa Romeo Spider 2.0 i.e. 1991 - bianco AR230
L'architettura e l'aspetto esterno dei motori progettati per l'Alfa Romeo da Vittorio Jano appaiono come opere di design gradevoli alla vista, al di là della nozione della loro efficienza. In questa foto vediamo la versione IV serie ormai così affidabile da assumere la denominazione Gran Sport ed essere destinata alla clientela normale.
Brescia, 12 Aprile 1930, parco verifiche. La più graziosa rappresentante del gentil sesso nell'automobilismo dei primi Anni Trenta fu forse Fernanda "Dorina" principessa Colonna. Gareggiare allora, per una donna, era insieme mostrare coraggio e sfidare ogni convenzione. Occorreva anche molto denaro e un padre o un marito consenziente. Dorina aveva l'uno e l'altro: il denaro ben speso appare nell'abbigliamento, valido ancora oggi, e nella scelta di quella vettura, l'Alfa Romeo 6C 1750 GS, che aveva le maggiori probabilità di vittoria su un percorso che richiedeva qualità non comuni di tenuta, ripresa e frenata. La cronaca però ci dice che Dorina Colonna fu costretta al ritiro, ma non prima dell'ambito giro di boa del controllo di Roma: una prestazione di valore che le meritò il rispetto anche dei maschilisti più incalliti.
Varzi e il meccanico Canavesi su Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Zagato tipo MM alla partenza. Saranno i rivali per eccellenza di Nuvolari e Guidotti.
Con la sua guida impeccabile e veloce Achille Varzi centra il secondo posto in classifica generale.
Nuvolari e Guidotti, sopra, alla partenza da Brescia e, sotto, in azione con la loro Alfa Romeo 6C 1750 GC Spider Zagato. Saranno i vincitori dopo aver duellato con Varzi e Canavesi fino all'ultimo. Nacque qui la famosa leggenda del sorpasso a fari spenti per ingannare i due rivali che sino ad allora guidavano la corsa.
Bebo - Socio DCI n. 590 Alfa Romeo Spider 2.0 i.e. 1991 - bianco AR230