Esistenziale,ambivalente ma univoco,criptico ma chiarissimo;questi aforismi hanno x la scrittura lo stesso effetto che ebbe,x l'arte,la Transavanguardia:.....
In effetti, stavolta ho un pò esagerato in quanto a sinteticità. Vorrei spiegarlo, per correttezza, se non altro per dare un senso a ciò che altrimenti potrebbe apparire solo come un comodo accostamento di parole Se uno si sente solo, secondo me, è solo perché avverte dentro di sé un distacco tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere, cioè, in altre parole, perché non si piace o accetta completamente. Da qui quel senso di estraneità a sé stesso, che è quello che fa sentire soli. Se uno, vivendo questo tipo di problematica, pensa di piacersi un pò di più solo perché va in giro con un auto cult come il Duetto, ammirata ed invidiata da tutti, finirà per sentirsi veramente solo, perché un'auto non potrà mai diventare quella parte di te che non ami. Quindi, soltanto chi non si sente solo, può ammettere a se stesso, che il duetto, cioà l'auto che adora, per quanto sia una fonte di gioia e di soddisfazione, non può e non deve riempire la vita, come se fosse una medicina al mal di vivere. Potrà serenamente affermare che, dopo tutto, si tratta solo di un'auto, sia pure di un duetto e sentire dentro di sé la libertà, sia pure teorica, di farne a meno. Quella stessa libertà che, viceversa, lo porta ad averne uno con sé e ad andarci in giro.
In effetti, stavolta ho un pò esagerato in quanto a sinteticità. Vorrei spiegarlo, per correttezza, se non altro per dare un senso a ciò che altrimenti potrebbe apparire solo come un comodo accostamento di parole Se uno si sente solo, secondo me, è solo perché avverte dentro di sé un distacco tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere, cioè, in altre parole, perché non si piace o accetta completamente. Da qui quel senso di estraneità a sé stesso, che è quello che fa sentire soli. Se uno, vivendo questo tipo di problematica, pensa di piacersi un pò di più solo perché va in giro con un auto cult come il Duetto, ammirata ed invidiata da tutti, finirà per sentirsi veramente solo, perché un'auto non potrà mai diventare quella parte di te che non ami. Quindi, soltanto chi non si sente solo, può ammettere a se stesso, che il duetto, cioà l'auto che adora, per quanto sia una fonte di gioia e di soddisfazione, non può e non deve riempire la vita, come se fosse una medicina al mal di vivere. Potrà serenamente affermare che, dopo tutto, si tratta solo di un'auto, sia pure di un duetto e sentire dentro di sé la libertà, sia pure teorica, di farne a meno. Quella stessa libertà che, viceversa, lo porta ad averne uno con sé e ad andarci in giro.
Grande capacita' psicologica e umanita' fanno del nostro amico una persona molto interessante