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 Alfa Romeo: un po' di storia
 Le origini. La Darracq
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Frank
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Inserito il - 29/04/2008 : 10:46:47  Mostra Profilo Invia a Frank un Messaggio Privato
Scrivere una storia dell’Alfa Romeo, dei suoi trascorsi e dell’attuale attività non è per me un compito facile, dato che di questo magico nome ho sempre subito un fascino particolarissimo, quasi idealizzasse la marca di automobili per antonomasia e come se i nomi di Varzi, Campari, Brilli Peri e Nuvolari non potessero in alcun modo essere dissociati da quello suggestivo della fabbrica milanese.
Tutto ciò tanto che appena poco più che bambinello fu per me una delusione l’apprendere che Alfa voleva dire semplicemente Anonima Lombarda Fabbrica Automobili e che il nome di Romeo altro non era che quello dell’Ing. Nicola Romeo che a partire dal 1911 legò i suoi destini a quelli di una giovanissima fabbrica di automobili. In effetti da giovane appassionato davo un significato molto più romantico al primo dei due nomi di questa marca. Mi ero persuaso che esso stesse per “prima” (dalla prima lettera dell’alfabeto greco) o che nascondesse chissà quale altro significato.
Parlare di Alfa Romeo in termini obiettivi non è dunque facile, specie in previsione di una data storica che è all’orizzonte: il centenario della sua fondazione.
In ogni caso, le origini di questa casa automobilistica sono legate al nome Darracq, fabbrica di automobili francese, della quale si sa poco se non che dalle sue ceneri nacque, appunto, l’Alfa.
Ho al riguardo, rovistando tra il materiale del "Frank's Centro Documentazione Storica Alfa Romeo", ho trovato notizie un po’ più precise su di una rivista del 1956: “Scienza e Vita”, del Gruppo Rizzoli, sul quale è riportato un articolo di undici pagine, intitolato “Visita agli stabilimenti dell’Alfa Romeo”.



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Ecco le notizie sulla Darracq:

La Società Italiana Darracq venne costituita a Napoli il 26 febbraio 1906 dal suo fondatore Alessandro Darracq. A Napoli restò però pochissimo perché già il 13 dicembre di quello stesso anno la ditta fu trasferita a Milano, impiantando i suoi stabilimenti nella zona del Portello. Tre anni più tardi, estromesso Darracq da una “cordata” di industriali milanesi, fu costituita l’Alfa.
Tornando però alla Darracq fu evidente che il suo fondatore commettesse un grave errore psicologico considerando il mercato italiano un facile terreno di conquista o meglio un mercato ove posse possibile “riciclare” con facilità la parte scadente di quei prodotti che erano già in produzione in Francia e per i quali aveva conquistato una solida reputazione. La Signora Ruocco racconta al riguardo come invece di Darracq in Italia si solesse parlare di Barracq (baracche) per la loro insita mancanza di affidabilità.
Però il Darracq, se è vero che mal valutò i gusti e le esigenze del nostro pubblico, è anche vero che instillò negli uomini che collaborarono con lui quella passione per le corse che doveva poi diventare una bandiera per la futura Alfa Romeo.
In ogni caso nel 1897 la Darracq costruiva nei suoi stabilimenti di Suresnes all’incirca un migliaio di unità all’anno, produzione elevatissima per quei tempi che l’audace imprenditore francese aveva potuto raggiungere grazie ai successi sportivi conseguiti sul finire del secolo ed agli inizi del nuovo.
Sbaglierebbe chi pensasse che i successi sportivi di Darracq fossero ottenuti per carenza di avversari e pertanto con prestazioni modeste. Basti pensare che nel 1904 una vettura da record Darracq equipaggiata con un motore 8 cilindri, stabilì un primato alla rispettabile velocità di 176,470 km l’ora. Il risultato era più che apprezzabile e guardando una foto di questa vettura non si ha affatto la sensazione che la sua costruzione sia così vetusta. Il radiatore, che ricorda quello delle prime Mercedes da corsa, rappresenta, tra l’altro, un primo efficace tentativo di aerodinamica.
In definitiva l’eredità Darracq non fu di certo trascurabile e costituì una solida base per la nascente Alfa.

Frank

GTF Scalino 1966 (GT Frank)
GTJ 1972
Spider Junior CT 1971
1750 berlina 1971
Giulia 1300 Ti 1968
GTV TS 16V 2002
166 2.5 V6 24V Busso 2004

"Tutto quello che non c'è o non si trova, bisogna inventarselo!"

"Una causa non sarà mai persa se rimarrà anche un solo folle disposto a combattere per essa". Martin Luther King.


Socio n.796

Modificato da - Frank in Data 29/04/2008 10:49:22

moroclass
Duettista Medio



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29572 Messaggi

Inserito il - 29/04/2008 : 12:01:17  Mostra Profilo Invia a moroclass un Messaggio Privato
Questa è una Darracq del 1901.


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Modificato da - moroclass in data 29/04/2008 12:28:13
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Frank
Utente Master



Puglia

8388 Messaggi

Inserito il - 29/04/2008 : 12:01:59  Mostra Profilo Invia a Frank un Messaggio Privato
Perfetto. Contributo più che opportuno.

Frank

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moroclass
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Inserito il - 29/04/2008 : 12:29:44  Mostra Profilo Invia a moroclass un Messaggio Privato
Questa, invece, la ben più prestante Darracq Coupé Chaffeur SS 20/28, del 1907.

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Quattro cilindri, 28,5 CV, 4728 cc e 70 km/h.
Mica male, no?
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