Il frontale sarebbe anche bello e originale però le proporzioni tra lunghezza, altezza, larghezza non sono ideali. Le superfici vetrate, osservandola di profilo, sono troppo estese in confronto al vetro anteriore e posteriore. Poi è questione di cuore...
La cosa che mi piace è proprio la apparente disarmonia dei volumi: si vede che l'Alfa non voleva proporre il solito, scontato, coupé classico, cioè bassissimo e molto lungo. Qui, invece, abbiamo a che fare con una vettura che ha lunghezza di una utilitaria (meno di 4 metri) e una bassezza da coupè, ma senza esagerare (1,28). Il muso, invece, è un formidabile, direi inedito, concentrato tra dolcezza e aggressività. In tutta la linea, per la verità, riscontro questa gradevole compresenza: il muso affilato, ma la coda alta e il padiglione ingombrante. Insomma, secondo me, è l'ennesimo capolavoro Alfa, un saggio ineguagliabile di genialità stilistica.
Di profilo è molto bella e armoniosa. Resa leggera dall'ampia superficie occupata dai finestrini e vetro laterale posteriore che riducono le parti in metallo ha anche un'aerodinamicità moderna e una plasticità di linea accattivante. Il posteriore è un po' disarmonico per via del fascione che termina bruscamente seguendo le linee della carrozzeria e che sembra non essere armonicamente integrato con l'auto. Il davanti è discutibile: bello il senso di aggressività che dà offerto dal cofano che copre la parte superiori dei fari, ma la vetrata davanti con il buco che disegna lo scudo alfa fa perdere molto all'intento originario del design. Gli interni, dal vivo, sono molto spartani e poveri, non degni di un esemplare zagato e alfa di serie limitata.
...ecco, è molto bella di colore giallo e blu francia. E' vero, non è il solito coupè... purtroppo di auto così "leggere" non ne esistono più, e non solo Alfa...