Io faccio con auto normale moderna euro 6 tdi una media di 70.000 km/anno, farne altri 10.000 con il duetto, per divertimento, pagando assicurazione normale, con massimali adeguati , annessi e connessi pari ad € 1.560,00 oltre a tassa di circolazione ( quella si ridotta € 28), credo di poter aver il diritto di usare il mio “ giocattolo” con tutte le attenzioni e cure del caso, visto che é perfetto/ quasi. Per alcuni forse i 10.000 km sono la loro percorrenza annua , per dire oggi io ne ho fatti 1.360. Se avessi un 1750 GSC Zagato del ‘32 od ancor meglio un 8C Monza sempre Zagato sarei il primo a percorrere poca strada, ma sicuramente più di 1.000. Le auto vanno vissute altrimenti muoiono/ deperiscono e diventano pericolose, allora si vale la pena renderle statiche, ma a quel punto il loro valore sarebbe quello di una bella opera d’ arte, non quello di un’auto. Valore inteso come emozione in primo luogo, poi anche come “ valore economico”.
Secondo me, i "veicoli d'epoca" dovrebbero avere due caratteristiche fondamentali: 1) l'anno di produzione 2) lo stato di conservazione.
Altrimenti ci si troverà sempre che verranno considerate tali anche vetture con poco più di 20 anni, ma tenute insieme col fil di ferro e che vengono utilizzate da persone come fossero auto di tutti i giorni. Inoltre, queste auto "inquinano" con i loro chilometraggi ed il loro stato di salute (di carrozzeria e meccanica) i costi delle polizze per le vetture d'epoca, visto che nel novero vi rientrano; inoltre, beneficiano dell'esenzione della tassa di proprietà. A mio parere, inoltre, non si può escludere nessun modello, comunque, dai "veicoli Storici": perché altrimenti una Fiat 500 dovrebbe rientrare ed una più recente Fiat Uno perfettamente conservata no ...?
Questo a livello generale, a prescindere dai provvedimenti di restrizione che ogni sindaco - a macchia di leopardo - prende in autonomia (altro aspetto incredibile: un automobilista dovrebbe documentarsi se a Roma può entrare, mentre a Cosenza usano altri criteri, .... ma è normale???).
Socio D.C.I. n.892 Oo=V=oO
Modificato da - stefanosir in data 13/11/2023 15:55:06
Secondo me, i "veicoli d'epoca" dovrebbero avere due caratteristiche fondamentali: 1) l'anno di produzione 2) lo stato di conservazione.
Altrimenti ci si troverà sempre che verranno considerate tali anche vetture con poco più di 20 anni, ma tenute insieme col fil di ferro e che vengono utilizzate da persone come fossero auto di tutti i giorni. Inoltre, queste auto "inquinano" con i loro chilometraggi ed il loro stato di salute (di carrozzeria e meccanica) i costi delle polizze per le vetture d'epoca, visto che nel novero vi rientrano; inoltre, beneficiano dell'esenzione della tassa di proprietà. A mio parere, inoltre, non si può escludere nessun modello, comunque, dai "veicoli Storici": perché altrimenti una Fiat 500 dovrebbe rientrare ed una più recente Fiat Uno perfettamente conservata no ...?
Questo a livello generale, a prescindere dai provvedimenti di restrizione che ogni sindaco - a macchia di leopardo - prende in autonomia (altro aspetto incredibile: un automobilista dovrebbe documentarsi se a Roma può entrare, mentre a Cosenza usano altri criteri, .... ma è normale???).
In parte è Normale Stefano, in quanto la concentrazione degli inquinanti varia da zona a zona. GLi abitanti di Roma sono 2.745.777 per una superficie di 1.287,36 km², quante auto circolano in quei km²? Quante stanno incolonnate accese in coda? Gli abitanti delle Marche sono 1.478.870 e l'estensione della regione è 9.344,49 km², le code sono praticamente inesistenti......
Aggiorno questa discussione per informare gli amici romani che alla fine la nuova delibera del Comune di Roma, emanata ieri 30 ottobre, al punto 7 esclude dai divieti le auto storiche di cui all'art 60 del D.Lgs n 285/1992 e seguenti ( Nuovo Codice della strada ) e ciclomotori ultratrentennali dotati di CRS a libretto. Per i ciclomotori Asi comunica che ci saranno aggiornamenti in quanto non previsto attualmente il CRS. Pare che basti il CRS a libretto per auto e moto storiche per entrare liberamente senza restrizioni ma conoscendo i burocrati aspettiamo dettagli. Comunque direi che il problema è risolto. P
Forse ricordo male, ma il CRS non era nato solo per le ventennali? Le auto dai 30 anni in su sono considerate storiche e automaticamente pagano il bollo ridotto solo se circolano su strade pubbliche. Trovo che obbligare i proprietari di auto d'epoca a pagare dei privati ed iscriversi a un registro riconosciuto per ottenere un certificato, spesso rilasciato con criteri soggettivi anche a macchine che di storico non hanno nulla, sia vergognoso e inaccettabile.
Duetto I serie del '66 Giulia sprint gt veloce del '67 147 del 2010 socio n.870
Forse ricordo male, ma il CRS non era nato solo per le ventennali? Le auto dai 30 anni in su sono considerate storiche e automaticamente pagano il bollo ridotto solo se circolano su strade pubbliche. Trovo che obbligare i proprietari di auto d'epoca a pagare dei privati ed iscriversi a un registro riconosciuto per ottenere un certificato, spesso rilasciato con criteri soggettivi anche a macchine che di storico non hanno nulla, sia vergognoso e inaccettabile.
No, il CRS è l'unico documento (emesso da vari enti, non solo ASI) che permette di ottenere la qualifica di "Veicolo di interesse storico e collezionistico" ai sensi dell'art. 60 C.d.S.
Una vettura trentennale, non è automaticamente "storica". Passare per un ente privato ai fini della certificazione storica, quando questo privato è una emanazione diretta della FIVA, è prassi in moltissimi Paesi nel mondo.
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso, il suo primo desiderio non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli (1909-2001)
Le agevolazioni per le auto con più di 30 anni e per quelle tra i 20 e i 30 c'erano già da molto tempo. Non ricordo bene in quale anno, mi pare sia stato il governo Renzi, erano state eliminate le agevolazioni per le ventennali, poi reintrodotte solo per le vetture riconosciute di interesse storico, con rilascio di CRS da parte degli enti riconosciuti, per le trentennali non cambiava nulla. Il fatto di lasciare a enti privati questo ricnoscimento, quando ci sono motorizzazione e PRA non mi pare sia proprio una buona idea, se succede anche in altri paesi non è detto che sia una cosa corretta.
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