- Alfetta 2,0 L, 1981 - 1750 berlina 1971 - Spider III serie 1600 - Mito benzina 105 cv - 156 Crosswagon Q4 - Giulia MY 2019
Duettista dell'anno 2010
"Tutto quello che non c'è o non si trova, bisogna inventarselo!"
“ L’Alfa non è una semplice fabbrica di automobili. Le sue auto sono qualcosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. E’ una specie di malattia, l’entusiasmo per un mezzo di trasporto. E’ un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni. I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica. Si tratta di sensazioni, di passione, tutte cose che hanno a che fare più con il cuore che con il cervello”. Ing. Orazio Satta Puliga
Un vero amore non finisce mai, anche se glielo imponi!
Il sindacalista fa il suo mestiere e quindi quando rilascia interviste è ... "al lavoro"! Che la Panda sia un progetto vecchio di 30, credo che risulti solo a lui ... Cosa non si dice, pur di portar acqua al proprio mulino! Mentire sapendo bene di mentire!
La verità è che, finchè questa maledetta crisi sarà così pesante in Europa, la Fiat che già dispone di scarse risorse le impiegherà là dove i mercati tirano (USA, Brasile, Cina, etc.); ergo, i piani per i marchi europei sono in stand by, purtroppo.
Non che condivida le scelte di Fiat s.p.a., ma certo che spolpare le gamme prima di avere a disposizione i nuovi modelli ...!!!! Oggi l'Alfa ha in gamma SOLO le corrispondenti dell'Arna e dell'Alfasud degli anni '70-'80!!! Senza una Spider, senza una GT, senza neanche una berlina (nè media, nè grande!).
Oh ... intendiamoci ... Mito e Giulietta sono dei bei prodotti che si difendono molto bene nei rispettivi segmenti, ma non sono le Alfa Romeo vere: mancano le versioni moderne della Giulia, dell'Alfetta, dei GTV e delle mitiche Spider: questi sono i modelli che Alfa Romeo DEVE avere in gamma, quelli che la caratterizzano; gli altri prodotti sono quasi ... di contorno!
Socio D.C.I. n.892 Oo=V=oO
Modificato da - stefanosir in data 06/08/2012 18:25:36
Purtroppo il fatto che un marchio automobilistico molto conosciuto non abbia una sua "casa", ovvero uno stabilimento che ne identifichi il sito di produzione, costituisce oggi uno dei molti handicap (ma non certo l'unico, nè il più grande!) dell'Alfa Romeo; perdere poi proprio la "location" storica, non preservarne neanche una parte a testimonianza di un fil-rouge col passato che non si interrompe è ancor più deleterio, specie per un marchio che vive soprattutto dei successi e dei consensi ottenuti anni fa. Oggi, con la gamma ridotta all'osso, con una rete di assistenza e di vendita scalcinata (tranne rare eccezzioni) e con un glorioso passato che però appare sempre più lontano, l'abbattimento definitivo del sito produttivo e degli uffici di Arese rappresenta un ulteriore colpo all'imagine del biscione.
Purtroppo il fatto che un marchio automobilistico molto conosciuto non abbia una sua "casa", ovvero uno stabilimento che ne identifichi il sito di produzione, costituisce oggi uno dei molti handicap (ma non certo l'unico, nè il più grande!) dell'Alfa Romeo; perdere poi proprio la "location" storica, non preservarne neanche una parte a testimonianza di un fil-rouge col passato che non si interrompe è ancor più deleterio, specie per un marchio che vive soprattutto dei successi e dei consensi ottenuti anni fa. Oggi, con la gamma ridotta all'osso, con una rete di assistenza e di vendita scalcinata (tranne rare eccezzioni) e con un glorioso passato che però appare sempre più lontano, l'abbattimento definitivo del sito produttivo e degli uffici di Arese rappresenta un ulteriore colpo all'imagine del biscione.
Sono stato ad Arese in febbraio accompagnato dal mio compagno di immersioni che vive a Lainate e che conosce la mia predilezione per le vere ALFA. Confermo, una tristezza assoluta........è presente un guardiano che è molto disponibile anche ai racconti e ti lasciava anche entrare a dare uno sguardo...............ma vi assicuro che la senzazione di mestizia ed abbandono produrrebbe un groppo alla gola anche a chi non importa nella dell'AFA ROMEO. Ora mi pare di capire che sia tutto finito!! Concordo anche questa volta con Stefano, sia per quanto riguarda l'importanza della sede sia per quanto rigarda l'attuale listino ALFA FIAT . So che rischio di apparire blasfemo ma confesso che a me il muso della MITO non dispiace affatto.
Rcordo che pochi anni fa - il vicino di casa del mio compagno di immersioni collaudava la 8C - a Lainate in via a Franzoso si veniva svegliati dal rombo pazzesco della bomba che veniva in moto e che prima di raggiungere le strade vicinali faceva qualche giro dell'isolato per scaldare gomme e motori per la gioia degli appassionati e l'in..........o di quelli che venivano buttati giù dal letto dal tuono del motore
Per quanto riguarda la MITO, non aver certo paura di essere blasfemo perchè, come avrai potuto leggere anche in questo forum, i giudizi sono alquanto differenziati ... ed è meglio che sia così; a me non esalta, è una vettura di un segmento che Alfa Romeo non ha mai coperto (Arna a parte ...!), ma è rivolta ad una clientela giovane, quindi ... ci sta (poi anche io mi faccio condizionare dallo stemma sul muso, non c'è nulla da fare!).
Per la 8C l'unico dispiacere è che sia stata praticamente una bellissima e fantastica meteora (marketing), un gran peccato che non sia un mdello stabilmente presente in listino (evidentemente è troppo vicina a Maserati e Ferrari!); fra poco tempo, la sorella minore 4C le avrebbe fatto compagnia, coinvolgendo un numero certamente più ampio di potenziali clienti (costa molto meno). Questi 2 modelli avrebbero mantenuto alta la reputazione del marchio e avrebbero aiutato il lancio dei prodotto principali (Giulia, Alfetta e una sportiva). Purtroppo, ho idea che anche la 4C sarà una presenza breve ... sigh!
Arese verrà raso al suolo, Fiat non ha le risorse per legare indissolubilmente il marchio Alfa (per il gruppo è uno fra altri 6/7 marchi) a Milano o ad uno dei suoi siti storici dove si producevano le auto che ne hanno decretato il successo; le (scarse) risorse le investirà nei mercati che tirano (USA, Sudamerica, Cina) e qualcosa nei nuovi modelli annunciati 20 volte ma ancora sulla carta. Intanto chi oggi guida Alfa Romeo (156, GT, 159, Brera, Spider) guida vetture che invecchiano e quando diventa ora di guardare il listino (Mito e Giulietta), spesso cambiano marchio: che devono fare?
Modificato da - stefanosir in data 06/05/2013 18:52:56
Piu che tristezza a me le foto di Arese mi mettono paura...sembra che ci stiano rubando il nostro passato per businnes e convenienze imprenditoriali....
Duetto 1.6 junior 1973 33 1.3 I.E. Privilege 1993 ex Alfasud 1.2 super 1979 ex 75 2.0 Twin Spark 1990 Socio n.921
Leggo su Il Sole 24 Ore di oggi che il mercato automobilistico italiano, nel mese di maggio, si è contratto del -7,98%; nell'intero 2012, il calo si è assestato sul -19,9%; nei primi 2 mesi del 2013 il mercato è sceso del -17,5%. Questi sono numeri impressionanti, specie se si considera che anche negli anni precedenti i cali del mercato hanno visto riduzioni a doppia cifra anche superiori. Certo, alcuni notano che il trend negativo forse si sta attenuando, ma la frenata non appare certo ancora molto "decisa". In tutto questo, l'intero Gruppo Fiat a Maggio ha fatto segnare un -11,67%; fra i suoi marchi, Fiat ha fatto segnare un -7,49% (poco meglio dell'andamento dell'intero mercato), mentre Alfa Romeo e Lancia hanno incassato cali di oltre il -22%! Fiat ha una gamma ridotta e ha concentrato i modelli (ad esempio, la nuova Fiatt 500L ha soppiantato Fiat Idea, Fiat Multipla e Lancia Musa), mentre i listini di Alfa e Lancia sono diventati praticamente inesistenti ed i programmi relativi ai nuovi modelli per ora restano sulla carta. Di contro, il gruppo Fiat è ora super-concentrato nel portare a casa il completamento dell'acquisto di Chrysler e rivolge la propria attenzione (e le proprie scarse finanze) ai mercati in crescita e profittevoli, USA e Sud-America (in Cina Fiat è ancora in ritardo). In Brasile, il Gruppo Fiat festeggia una crescita record del +14,1%; negli USA, Chrysler ha fatto segnare il mese scorso un bel +11% (Ram +23%; Dodge + 23%; Fiat 500 +1%; ..). E' chiaro che dovremo ancora mordere il freno ed aspettare che il mercato cominci a risollevarsi per poter vedere finalmente un listino decente per il marchio del biscione; nel frattempo, ci restano operazioni più di marketing che di sostanza, tipo la nuova Alfa 4C di cui si è ampiamente discusso in altro post. ... SIGH! ...
Modificato da - stefanosir in data 04/06/2013 10:15:55
Un altro dato "terrificante" che rende bene l'idea della situazione del mercato della auto in Italia è quello delle immatricolazioni: nel 2010, le auto immatricolate scendono sotto la quota di 2,0 milioni, nel 2012 le auto nuove vendute sono scese a 1,2 milioni di unità. Quasi dimezzate! I primi 5 mesi del 2013 hanno visto 608.000 auto vendute, vedremo alla fine dell'anno. Questi numeri fanno capire il perchè gli investimenti del Gruppo Fiat si concentrano altrove, sui mercati che tirano e danno soddisfazioni; come già esposto in altri post, la strategia del Gruppo Fiat in Europa (e Italia) è quella di limitare i danni, concentrare le gamme sui modelli che consentono margini, tagliare quelli non remunerativi comprimendo così i costi (ne hanno fatto le spese, tra gli altri, le nostre Spider, Brera, 159 ma anche Idea, Multipla, Croma, Ulysse, Phedra, Lancia K, Musa, etc.), etc. Sono stati immessi pochissimi nuovi modelli, tutti mirati come la Fiat 500, la Nuova Panda, la 500L che -per fortuna - hanno riscosso un buon successo, tanto che la quota di mercato, in Italia, si è sempre mantenuta fra il 29 ed il 31%. L'unica consolazione parrebbe che gli ingegneri stiano lavorando a diversi nuovi progetti (sia modelli che motori) che dovrebbero vedere la luce nei prossimi anni, confidando in un'inversione dei dati di mercato ... ma intanto i listini piangono e, limitandoci a quallo Alfa Romeo, ci viene da piangere!
Su Il Sole 24 ore di oggi si legge dell'ennesimo calo del mercato italiano dell'auto (non che il resto d'Europa vada molto meglio). Giugno 2013 segna un -5,51% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Volevo sottolineare solo questo dato: se il trend del primo semestre 2013 si confermsse anche nel secondo, le immatricolazioni di auto scenderebbero al livello degli anni 70, intorno alle 1.260.000 unità, corrispondenti ad un crollo del -49,5% rispetto al 2007. Se non teniamo presente i dati di mercato (e quello appena citato è chiarissimo a chiunque, non c'è bisogno di essere degli esperti), non ci rendiamo conto che in questo settore è cambiato il mondo. Quando il mercato si dimezza (dico, si dimezza), non c'è riduzione dei costi che tenga, occorre sparigliare con prodotti razionalizzati (e qui tante vetture ci hanno lasciato le penne: Alfa Brera, spider, 159, GT; Fiat Croma, Multipla, Idea; Lancia Musa - solo parlando del Gruppo Fiat) e presenza su mercati che tirano: l'alternativa è la chiusura totale e la scomparsa dal mercato. Bisogna sempre ricordarsene prima di fare commenti sulle strategie dei gruppi automobilistici e dei loro marchi: ci sono case in gravissime difficoltà (Gruppo Pegeout-Citroen, Opel), altri ceduti (Volvo), altri ancora falliti (Saab), etc. In tutto questo, noi che siamo tifosi Alfa soffriamo da matti nel guardare lo striminzito listino, ma dobbiamo alzare lo sguardo e guardare che succede a livello di Gruppo fiat e nel mondo; per quanto riguarda il Gruppo, ci sono state continui rinvvi e cambi di programma proprio per gli andamenti del mercato; ora si è puntato su Maserati che è un marchio premium, segmento che tira e permette di fare utili; per Alfa Romeo, mi verrebbe da dire che tutto dipende da come andranno le cose: se le economie invertono la rotta, ci sono possibilità che i nuovi modelli (Giulia su tutti) si affaccino presto sul mercato ... speriamo bene. Certo, ho un po' il timore che se maserati scende di segmento occupando quello delle BMW serie 5 ed Audi 5/6, per Alfa gli spazi si assottigliano ... Vedremo!
Modificato da - stefanosir in data 02/07/2013 10:30:30
Epperò..... Domenic qui al porto turistico c'è stata una presentazione dela Mercedes: i listini delle tedesche, Audi, BMW, Mercdes etc, sono ricchi e variegati e certo non di utilitarie.... Ma non è, per caso, che anche in tempi di magra, avere gli scaffali vuoti fa comunque vendere di meno?
Federico Sinopoli socio DCI n°855 Alfa Romeo Owners Club Uk member n° 26264
"Ce so' tre categorie de' romani: i romani de Roma da sette generazzioni, quelli che so' venuti a Roma co' la coriera e quelli che so' venuti a Roma co' l'Arfa Romeo!"
E' anche vero che le aziende che hai nominato sono praticamente le migliori del mondo (nel settore auto) e soprattutto hanno una presenza più equilibrata sia sui mercati internazionali ad alto valore aggiunto (vedi Usa e Cina) che nei segmenti più redditizi (quelli alti di gamma). Per tutti gli altri costruttori generalisti o sbilanciati sui mercati in drastico calo (come quello italiano ed europeo), le cose vanno molto peggio: Fiat ha la fortuna di essere leader del grande mercato in crescita brasiliano (ma con auto piccole, quindi con basso valore aggiunto, seppur positivo) ed di aver visto giusto il business Chrysler negli USA.
Modificato da - stefanosir in data 02/07/2013 16:52:23