che poi, se ci pensiamo bene, anche la targa di un'auto ritargata racconta la sua storia, mentre una targa dell'epoca che non fosse quella originale non ci entrerebbe nulla
Duetto I serie del '66 Giulia sprint gt veloce del '67 147 del 2010 socio n.870
che poi, se ci pensiamo bene, anche la targa di un'auto ritargata racconta la sua storia, mentre una targa dell'epoca che non fosse quella originale non ci entrerebbe nulla
è proprio quello che intendo, quando parlo di semplice amore per l'apparenza. Sarà un fatto estetico gradevole, ma con l'originalità di una vettura d'epoca (tanto ricercata e decantata dovunque) un pezzo di plastica rifatto, non c'entra per nulla.
che poi, se ci pensiamo bene, anche la targa di un'auto ritargata racconta la sua storia [...]
è proprio quello che intendo, quando parlo di semplice amore per l'apparenza. Sarà un fatto estetico gradevole, ma con l'originalità di una vettura d'epoca (tanto ricercata e decantata dovunque) un pezzo di plastica rifatto, non c'entra per nulla.
Quindi, secondo voi questi due duetti sono equivalenti: non hanno la vernice originale e entrambi sono stati riverniciati. Dato che uno ha avuto la sfortuna di essere verniciato in un colore assurdo bisogna lasciarlo così?
Immagine:
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Modificato da - Olympic in data 27/02/2024 14:48:19
Mi pare un paragone del tutto fuori luogo, perdonami: qui si parla di targhe originali e non, il restauro di una vettura o la sua conservazione sono tutt'altra cosa
Sul libretto della mia Giulietta Sprint è indicato il numero originale di targa ( era PG .... ) in quanto le targhe erano state restituite; quindi potrei riavere la targa veramente sua della prima immatricolazione. Ci sto pensando, ma 900 euro mi sembrano veramente fuori luogo. Il massimo per me dovrebbe essere max 400/450 euro, ma non sono io a decidere.
Certo, è ovviamente una provocazione, ma non è fuori luogo.
Voglio dire che (astraendo da macchine rare, da corsa, ecc.), normalmente originale è meglio di restaurato conforme, che è meglio di restaurato non conforme.
Sinora, la targa ce la tenevamo.
Da ora in poi, si può "restaurare in maniera conforme all'originale" anche la targa. Io non solo non ci vedo nulla di male, ma non capisco perché sminuirlo come un fatto di apparenza... La macchina è nata senza targa, ma la targa è stata applicata subito dopo.
La stessa cosa con specchietti, autoradio ecc... chi metterebbe un'autoradio moderna su un duetto o uno specchietto in tinta carrozzeria su una giulietta?
Ogni vettura, con la sua storia e le sue vicende, si porta dietro anche una targa (che sia la prima o altra successiva): un pezzo della sua storia, appunto... Se non piace, è un fatto estetico, di apparenza appunto, che ha sempre a che fare con l'estetica, con ciò che si vede e si percepisce. Ma la realtà storica resta un fatto, e la targa di un'auto parla di questo fatto.
Ogni vettura, con la sua storia e le sue vicende, si porta dietro anche una targa...
Certo, questo è vero. Le auto da corsa tipo GTA, per esempio, in genere si restaurano a uno stato particolare della carriera, che non coincide quasi mai all'appena uscito dall'Alfa e neanche dall'Autodelta.
Per questo ho fatto al provocazione del colore... anche il colore dice qualcosa del suo passato. Anche il copri volante leopardato e le casse nei pannelli portiera. Anche la ruggine (quanto mare ha visto quel duetto...)
Però un duetto è un'auto comune, non ha vinto gare, non racconta una storia particolare. Se azzurrino metallizzato ce l'ha dipinto un proprietario famoso, per esempio un attore, oppure è stata fotografata di quel colore che ne so davanti alla R4 in cui è stato trovato Aldo Moro, allora rappresenta un pezzo di storia.
Altrimenti, se è semplicemente il cattivo gusto di un proprietario qualsiasi, le alterazioni ci ricordano solo la decadenza di un'auto,
Quindi, se la targa racconta davvero qualcosa, anche un piccolo pezzo di storia (per esempio, una targa californianana, potendosela tenere), ben vengano la targa non originale o il bozzo fatto da Dustin Hoffman mentre girava Il laureato
Ma se la traga bianca ci racconta solo gli infiniti passaggi di proprietà a poco prezzo o il degrado da auto semiabbandonata, allora preferisco restauro a nuovo e look da "appena immatricolata"
Modificato da - Olympic in data 27/02/2024 18:49:13
...L'azzurro metallizzato è molto raro, ma era previsto.
Beh no dai, un OdS di quel colore no!
Se ti riferisci al celeste metallizzato comune sugli aerodinamici, questo è parecchio più saturo e probabilmente anche molto più recente (non mi pare un colore Alfa)... e poi l'aazuroo metallizzato al massimo su qualche tardo codatronca. Nel 66-67 penso neanche esistesse quel celestino metallizzato. Penso che il primo e unico metallizzato per OdS sia il grigio, e anche quello credo solo su 1750 e Junior, a voler essere sofisti
Modificato da - Olympic in data 28/02/2024 09:32:31
No, dai Enrico: Luciano ha menzionato l'Azzurro Metallizzato, specificando però che il suo utilizzo è certo soltanto sulla versione 1.600 del II Serie 80-82 (anzi, ha scritto 80, quindi probabilmente lo ha potuto constatare come originale solo in alcuni esemplari di quell'anno; non saprei), Sul I Serie non era certamente previsto ufficialmente, né si ha notizia - ad ora - di esemplari nati così.
Per quanto riguarda la targa, è vero quanto dice Ilio ed è altrettanto vero quanto affermato da Olympic. La verità è che, al di là dell'eccessivo "talebanismo" relativo al concetto di originalità, tutti noi sappiamo che in Italia il cambio frequente del formato delle targhe ha avuto - ed ha - un effetto "scenico" sulle auto storiche alquanto discutibile ... Le vetture nate in Italia e risalenti agli anni 1960-70, infatti, nascevano quasi sempre con un disegno della parte (soprattutto) posteriore progettato proprio per poter accogliere le targhe dell'epoca, caratterizzate dal formato in essere allora. E quindi, targa quadrata nera per Osso di seppia e Codatronca (sufficientemente congruo anche con le targhe arancioni nel formato sovrapposto), targa orizzontale per III e IV Serie. A ben vedere, inoltre, ci sarebbe anche da considerare che le luci targa erano pensate e posizionate dai progettisti sulla base al Codice della Strada proprio in funzione del formato della targa da illuminare.
Trovo del tutto legittimo che i proprietari di vetture storiche possano quindi poter recuperare la targa di prima immatricolazione del veicolo che hanno in garage - o altra targa coeva, come prescritto dalla norma: è una questione di originalità ed anche di aspetto estetico - e quest'ultimo aspetto vede le vetture italiane maggiormente penalizzate proprio dal frequente cambio di formato nel nostro Paese nel corso del tempo, cosa che invece non è avvenuta in maniera così marcata nel resto d'Europa.
Socio D.C.I. n.892 Oo=V=oO
Modificato da - stefanosir in data 28/02/2024 13:57:39