V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Duett |
Inserito il - 19/10/2023 : 15:59:08 Ottima notizia per i possessori di auto storiche a Roma https://www.rainews.it/amp/tgr/lazio/articoli/2023/10/le-auto-storiche-potranno-circolare-a-roma-35ca03b0-8771-4577-907e-bd23fb9d1625.html
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15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
2tto66 |
Inserito il - 13/12/2024 : 12:07:26 Le agevolazioni per le auto con più di 30 anni e per quelle tra i 20 e i 30 c'erano già da molto tempo. Non ricordo bene in quale anno, mi pare sia stato il governo Renzi, erano state eliminate le agevolazioni per le ventennali, poi reintrodotte solo per le vetture riconosciute di interesse storico, con rilascio di CRS da parte degli enti riconosciuti, per le trentennali non cambiava nulla. Il fatto di lasciare a enti privati questo ricnoscimento, quando ci sono motorizzazione e PRA non mi pare sia proprio una buona idea, se succede anche in altri paesi non è detto che sia una cosa corretta. |
nigel68 |
Inserito il - 12/12/2024 : 14:41:59 Citazione: Messaggio inserito da 2tto66
Forse ricordo male, ma il CRS non era nato solo per le ventennali? Le auto dai 30 anni in su sono considerate storiche e automaticamente pagano il bollo ridotto solo se circolano su strade pubbliche. Trovo che obbligare i proprietari di auto d'epoca a pagare dei privati ed iscriversi a un registro riconosciuto per ottenere un certificato, spesso rilasciato con criteri soggettivi anche a macchine che di storico non hanno nulla, sia vergognoso e inaccettabile.
No, il CRS è l'unico documento (emesso da vari enti, non solo ASI) che permette di ottenere la qualifica di "Veicolo di interesse storico e collezionistico" ai sensi dell'art. 60 C.d.S.
Una vettura trentennale, non è automaticamente "storica". Passare per un ente privato ai fini della certificazione storica, quando questo privato è una emanazione diretta della FIVA, è prassi in moltissimi Paesi nel mondo. |
2tto66 |
Inserito il - 03/11/2024 : 09:09:50 Forse ricordo male, ma il CRS non era nato solo per le ventennali? Le auto dai 30 anni in su sono considerate storiche e automaticamente pagano il bollo ridotto solo se circolano su strade pubbliche. Trovo che obbligare i proprietari di auto d'epoca a pagare dei privati ed iscriversi a un registro riconosciuto per ottenere un certificato, spesso rilasciato con criteri soggettivi anche a macchine che di storico non hanno nulla, sia vergognoso e inaccettabile.
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sprint |
Inserito il - 31/10/2024 : 16:03:44 Aggiorno questa discussione per informare gli amici romani che alla fine la nuova delibera del Comune di Roma, emanata ieri 30 ottobre, al punto 7 esclude dai divieti le auto storiche di cui all'art 60 del D.Lgs n 285/1992 e seguenti ( Nuovo Codice della strada ) e ciclomotori ultratrentennali dotati di CRS a libretto. Per i ciclomotori Asi comunica che ci saranno aggiornamenti in quanto non previsto attualmente il CRS. Pare che basti il CRS a libretto per auto e moto storiche per entrare liberamente senza restrizioni ma conoscendo i burocrati aspettiamo dettagli. Comunque direi che il problema è risolto. P |
Duett |
Inserito il - 15/11/2023 : 23:09:34 Ecco un tentativo di entrare nella ztl di roma...
Immagine:

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Bracco |
Inserito il - 13/11/2023 : 18:54:07 Citazione: Messaggio inserito da stefanosir
Secondo me, i "veicoli d'epoca" dovrebbero avere due caratteristiche fondamentali: 1) l'anno di produzione 2) lo stato di conservazione.
Altrimenti ci si troverà sempre che verranno considerate tali anche vetture con poco più di 20 anni, ma tenute insieme col fil di ferro e che vengono utilizzate da persone come fossero auto di tutti i giorni. Inoltre, queste auto "inquinano" con i loro chilometraggi ed il loro stato di salute (di carrozzeria e meccanica) i costi delle polizze per le vetture d'epoca, visto che nel novero vi rientrano; inoltre, beneficiano dell'esenzione della tassa di proprietà. A mio parere, inoltre, non si può escludere nessun modello, comunque, dai "veicoli Storici": perché altrimenti una Fiat 500 dovrebbe rientrare ed una più recente Fiat Uno perfettamente conservata no ...?
Questo a livello generale, a prescindere dai provvedimenti di restrizione che ogni sindaco - a macchia di leopardo - prende in autonomia (altro aspetto incredibile: un automobilista dovrebbe documentarsi se a Roma può entrare, mentre a Cosenza usano altri criteri, .... ma è normale???).
In parte è Normale Stefano, in quanto la concentrazione degli inquinanti varia da zona a zona. GLi abitanti di Roma sono 2.745.777 per una superficie di 1.287,36 km², quante auto circolano in quei km²? Quante stanno incolonnate accese in coda? Gli abitanti delle Marche sono 1.478.870 e l'estensione della regione è 9.344,49 km², le code sono praticamente inesistenti...... |
stefanosir |
Inserito il - 13/11/2023 : 15:51:00 Secondo me, i "veicoli d'epoca" dovrebbero avere due caratteristiche fondamentali: 1) l'anno di produzione 2) lo stato di conservazione.
Altrimenti ci si troverà sempre che verranno considerate tali anche vetture con poco più di 20 anni, ma tenute insieme col fil di ferro e che vengono utilizzate da persone come fossero auto di tutti i giorni. Inoltre, queste auto "inquinano" con i loro chilometraggi ed il loro stato di salute (di carrozzeria e meccanica) i costi delle polizze per le vetture d'epoca, visto che nel novero vi rientrano; inoltre, beneficiano dell'esenzione della tassa di proprietà. A mio parere, inoltre, non si può escludere nessun modello, comunque, dai "veicoli Storici": perché altrimenti una Fiat 500 dovrebbe rientrare ed una più recente Fiat Uno perfettamente conservata no ...?
Questo a livello generale, a prescindere dai provvedimenti di restrizione che ogni sindaco - a macchia di leopardo - prende in autonomia (altro aspetto incredibile: un automobilista dovrebbe documentarsi se a Roma può entrare, mentre a Cosenza usano altri criteri, .... ma è normale???).
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AR219 |
Inserito il - 08/11/2023 : 21:09:48 Io faccio con auto normale moderna euro 6 tdi una media di 70.000 km/anno, farne altri 10.000 con il duetto, per divertimento, pagando assicurazione normale, con massimali adeguati , annessi e connessi pari ad € 1.560,00 oltre a tassa di circolazione ( quella si ridotta € 28), credo di poter aver il diritto di usare il mio “ giocattolo” con tutte le attenzioni e cure del caso, visto che é perfetto/ quasi. Per alcuni forse i 10.000 km sono la loro percorrenza annua , per dire oggi io ne ho fatti 1.360. Se avessi un 1750 GSC Zagato del ‘32 od ancor meglio un 8C Monza sempre Zagato sarei il primo a percorrere poca strada, ma sicuramente più di 1.000. Le auto vanno vissute altrimenti muoiono/ deperiscono e diventano pericolose, allora si vale la pena renderle statiche, ma a quel punto il loro valore sarebbe quello di una bella opera d’ arte, non quello di un’auto. Valore inteso come emozione in primo luogo, poi anche come “ valore economico”.
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Gianlo |
Inserito il - 08/11/2023 : 20:58:29 Esatto Ilio, a Padova sabato e domenica liberi ma dal lunedì al venerdì circolazione vietata dalle 8:30 alle 18:30. Questo con condizioni di inquinamento normali e da ottobre ad aprile. Con condizioni dell' aria peggiori le limitazioni vanno a colpire progressivamente tutti i diesel fino a euro 5 e i benzina fino a euro 3 o 4 (non ricordo l'ordinanza). Circolazione libera nei mesi estivi e finestra aperta anche nei venti giorni delle vacanze natalizie. In questo modo nessun proprietario di "storiche"può utilizzarle quotidianamente per lavoro ma se le può godere nel tempo libero.
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2tto66 |
Inserito il - 08/11/2023 : 19:46:57 è indiscutibile che il problema non è semplice, ma è anche vero che la soluzione scelta dal comune di Roma è forse la peggiore possibile, era sicuramente meglio quando si poteva circolare liberamente il sabato e la domenica e con delle limitazioni durante la settimana, se non ricordo male era possibile dopo le 18 e fino alle 8 di mattina, il tutto salvo eventuali blocchi del traffico
in fin dei conti è una problematica che non riguarda la circolazione su tutte le strade ma solo nei centri urbani, andrebbe prima di tutto calcolato il vero impatto del parco auto più vetusto ancora circolante, ma a quanto pare uno studio in tal senso non è stato mai fatto, per cui non ha poi tanto senso porre dei limiti troppo restrittivi solo sulla percorrenza annua |
Olympic |
Inserito il - 07/11/2023 : 20:19:37 >Quindi tu proporresti i raduni di quartiere
Io non propongo nulla, anche perché prima di fare una proposta seria (ammesso che serva) bisogna studiarsi un po' i dati, che non conosco bene a sufficienza. Dico però che chiunque comincia un discorso con "basterebbe che..." dovrebbe rendersi conto che ogni idea ha i pro e i contro, e che comunque bisogna confrontarsi con la realtà, e in particolare con l'opinione di chi un'auto d'epoca non ce l'ha.
PERSONALMENTE, per l'uso che faccio io dei miei mezzi d'epoca, preferirei un uso limitato ma libero (per esempio 1000 km all'anno, verificato alla revisione o con GPS associato all'assicurazione) ad un uso illimitato ma vincolato alla partecipazione a raduni e manifestazioni varie. Mi rendo però conto che se uno vuole fare la 1000 miglia o andare a un raduno in Friuli deve essergli consentito di farlo anche se vive a Siracusa.
Preferirei anche che la selezione fosse più rigida di quella dell'ASI e eventualmente basata su liste chiuse per auto post 75-80, ma senza cadere nell'elitarismo (Duetto sì, 127 no, anche perché poi arriverebbe chi direbbe B24 sì, Duetto no)
Penso anche che usare l'auto d'epoca come auto da diporto ordinaria (quindi farci 10000 km/anno) sia alla lunga insostenibile: prima ancora che per motivi ambientali, è in contrasto con il concetto stesso di mezzo d'epoca non usato per trasporto quotidiano. Tra l'altro è un punto molto sensibile per le assicurazioni
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Gianlo |
Inserito il - 07/11/2023 : 19:12:44 Quindi tu proporresti i raduni di quartiere |
Olympic |
Inserito il - 07/11/2023 : 17:39:14 >Punto 2 eccomi subito qui
Appunto ;-)
> Il ragionamento, dal mio punto di vista, va fatto sulla selezione iniziale che conseguentemente genera un numero di "storiche/epoca" contenuto, di conseguenza una percentuale irrisoria... Sbaglio?
Sì sbagli, perché non hai una Ferrari GTO e dietro l'angolo troverai n persone che dicono che la loro auto è più meritevole di esenzione della tua, per un motivo o per l'altro. Mettiamola così: data una quantità di inquinanti considerata accettabile (perché irrisoria) la puoi raggiungere (per esempio) con 10000 auto che fanno 1000 km/anno, o con 1000 auto che fanno 10000 km/anno.
Come le scegli le 1000? Eliminando le Suzuki Vitara, di auto meritevoli come il duetto ce ne sono decine di migliaia in giro. Le auto storiche non sono più una questione di vecchi baroni con la Lancia Astura in garage. Le auto storiche sono diffuse, proprio grazie ad auto come le Alfa degli anni 50-70 che sono sia significative, sia prodotte in grande serie.
L'auto d'epoca è un privilegio. Se vogliamo tenercelo dobbiamo ammettere che ci siano relativamente poche auto riconosciute meritevoli (selezione) che circolano poco (limitazione). Poche auto che circolano molto non funziona, non è trascurabile ed è un privilegio sul privilegio che non è giustificato. Perché dovresti fare tu 10000 km e non chi ha una Uno scassata? Il duetto è storicamente importante? Bene, mettilo in museo e preservalo da possibili incidenti!
Serve un compromesso. Un compromesso significa che si deve usare l'auto meno di quanto vorremmo noi (o almeno alcuni di noi), ma più di quanto verrebbero gli ambientalisti estremisti. |
AR219 |
Inserito il - 07/11/2023 : 09:39:04 Citazione: Messaggio inserito da Olympic
>@Olympic, vero, ma quanti chilometri fa una vettura da collezione in un anno? E quanti chilometri farà la Suzuki Vitara del 1996 che esponeva in bella vista la targa ASI davanti a me?
Guarda che io sono perfettamente d'accordo sul principio, il problema è metterlo in pratica... bisogna almeno 1) Identificare le auto meritevoli di esenzione 2) Trovare un metodo robusto per certificare la percorrenza annua. 3) Farlo a costo zero per le casse dello Stato (certo non possiamo pretendere che sia la collettività a farsi carico di un lusso individuale)
Ora, giusto per dire... quando si affronterà il punto 1 si muoveranno mille lobby per includere pure la Suzuki Vitara con targa ASI.
Al punto 2, ammesso che ci si arrivi, già mi immagino che da una parte si dirà che si vuole limitare l'uso della proprietà privata ed è un abuso limitare le auto d'epoca a 200 km l'anno, e dall'altro che si danno privilegi a vecchi rimbambiti che non hanno niente di meglio da fare che distruggere l'ambiente.
Bisogna trovare un compromesso. Ma in Italia qualsiasi compromesso scontenta tutti. Quindi si finisce nell'immobilismo.
Punto 2 eccomi subito qui: io con il duetto faccio circa 8/10.000 km all'anno, ben lunghi dai 1.000 prospettati in più di un'ipotesi ( mi basterebbero per un lungo fine settimana mal contati).
Il ragionamento, dal mio punto di vista, va fatto sulla selezione iniziale che conseguentemente genera un numero di "storiche/epoca" contenuto, di conseguenza una percentuale irrisoria sul totale, il che corrisponde ad un " pseudo inquinamento" ridicolo, da cui la libera circolazione, come da Sentenza della Cassazione, potrà essere permessa.
Sbaglio?
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Olympic |
Inserito il - 06/11/2023 : 22:35:03 >@Olympic, vero, ma quanti chilometri fa una vettura da collezione in un anno? E quanti chilometri farà la Suzuki Vitara del 1996 che esponeva in bella vista la targa ASI davanti a me?
Guarda che io sono perfettamente d'accordo sul principio, il problema è metterlo in pratica... bisogna almeno 1) Identificare le auto meritevoli di esenzione 2) Trovare un metodo robusto per certificare la percorrenza annua. 3) Farlo a costo zero per le casse dello Stato (certo non possiamo pretendere che sia la collettività a farsi carico di un lusso individuale)
Ora, giusto per dire... quando si affronterà il punto 1 si muoveranno mille lobby per includere pure la Suzuki Vitara con targa ASI.
Al punto 2, ammesso che ci si arrivi, già mi immagino che da una parte si dirà che si vuole limitare l'uso della proprietà privata ed è un abuso limitare le auto d'epoca a 200 km l'anno, e dall'altro che si danno privilegi a vecchi rimbambiti che non hanno niente di meglio da fare che distruggere l'ambiente.
Bisogna trovare un compromesso. Ma in Italia qualsiasi compromesso scontenta tutti. Quindi si finisce nell'immobilismo.
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